Giacomo Balla

Giacomo Balla (Torino 18 luglio 1871- Roma il 1° marzo 1958) è stato un pittore, scultore, scenografo e autore di "parolibere" italiano. Fu un esponente di spicco del Futurismo e firmò con gli altri futuristi italiani i manifesti che ne sancivano gli aspetti teorici.Figlio unico di Giovanni e Lucia Giannotti fin da adolescente mostra interesse per l'arte e frequenta a Torino un corso di tre anni presso la Regia Accademia Albertina di Belle Arti. Nel 1895 lascia Torino per stabilirsi a Roma dove rimarrà tutta la vita. Qui nel 1901 conosce Umberto Boccioni e Gino Severini e dipinge alcuni dei suoi capolavori come La Pazza. Nel 1904 sposa Elisa Marcucci e nasce la sua prima figlia Lucia che, dopo la sua adesione al futurismo, sarà chiamata Luce. A seguito della pubblicazione da parte di Marinetti nel 1909 del Manifesto Le Futurism su Le Figaro, nel 1910 Balla sottoscrive il Manifesto dei Pittori futuristi e La pittura futurista. Durante questo periodo, dipinge alcuni dei suoi capolavori come Bambina che corre sul balcone e studi per Compenetrazioni iridescenti. Nel 1914, nasce Elica il cui nome rappresenta un omaggio al motto di Marinetti. Nel 1915 con Depero sottoscrive il manifesto Ricostruzione Futurista dell'universo. Nel 1918 pubblica il Manifesto del colore Dal gennaio 1920 entra a far parte della redazione della rivista Roma Futurista; decora il cabaret Bal Tic Tac, locale di cabaret romano che fu alla moda per tutti gli anni venti. Nel 1929 trasferisce la sua casa in Via Oslavia 39b a Roma. Nel 1937 scrive una lettera al giornale Perseo, in cui proclama la sua estraneità “ad ogni manifestazione futurista…nella convinzione che l'arte è assoluto realismo ". Da quel momento è accantonato dalla cultura ufficiale, sino alla rivalutazione, nel dopoguerra, delle sue opere e di quelle futuriste in genere.

Giacomo Balla